Profumo di Vita - 2nda Edizione
IL DANNO INVISIBILE NELLA VIOLENZA ASSISTITA DA MINORI
Per violenza assistita si intende quella particolare forma di maltrattamento, sottovalutata ed a volte ignorata anche dai genitori.
Il bambino spesso assiste ad atti di abuso fisico, verbale, psicologico, sessuale o economico diretti verso la madre o verso figure familiari per lui affettivamente importanti.
L'esposizione a queste forme di violenza in famiglia può avere effetti devastanti, compromettendo lo sviluppo personale e l'interazione sociale, sia nell'infanzia che nell'età adulta.
Il bambino attiva diversi meccanismi di difesa, i ricordi e i vissuti emotivi vengono relegati nell’inconscio, possono assumere la stessa condotta aggressiva del maltrattante, imitandolo fisicamente e nel comportamento. La mente si divide in due parti, una riconosce l’avvenimento traumatico, l’altra lo nega e vi sostituisce una costruzione fantastica (come accusarsi della violenza o di non aver protetto il genitore maltrattato). In età adolescenziale possono inconsciamente ritrovarsi in situazioni e in relazioni dolorose, ripetendo inconsapevolmente le passate esperienze.
Questi bambini vivono in uno stato di costante allerta, insicurezza, paura, ansia mista a rabbia, imbarazzo e umiliazione, sviluppando sintomi quali disturbi del sonno, la mancanza di concentrazione con scarso rendimento scolastico, i ritardi di sviluppo, la riduzione delle capacità cognitive, i deficit di attenzione e l’iperattività. Possono insorgere somatizzazioni a carico dell’apparato gastrointestinale, cefalee, enuresi, tristezza, depressione e rabbia. Possono manifestare comportamenti d’accudimento e di protezione verso le vittime mettendo in atto numerose strategie, come controllare chi suona alla porta, rispondere al telefono per filtrare le chiamate, prendersi cura del genitore aggredito rifiutando di separarsi da esso o controllando le sue attività. Come il loro genitore maltrattato, i figli possono produrre pensieri ricorrenti su come impedire le violenze e su come riuscire a calmare il maltrattante.
La sintomatologia citata ha un riscontro biologico in quanto l’esposizione alla violenza innalza la quantità degli ormoni dello stress (in particolare il cortisolo) che sono neurotossici, l’eccesso di cortisolo fa diminuire il volume del cervello e provoca deficit nel funzionamento cognitivo, rende inefficiente l’ippocampo, sede della memoria, dell’integrazione dei ricordi e delle emozioni, infine ipersollecita l’amigdala, area sede della paura.
Le cause della violenza assistita sono complesse e necessitano di interventi multi professionali di prevenzione e di cura sia per le vittime che per gli autori.